Le favole di Lang Libro verde (1892) |
To The Friendly Reader This is the third, and probably the last, of the Fairy Books of many colours. First there was the Blue Fairy Book; then, children, you asked for more, and we made up the Red Fairy Book; and, when you wanted more still, the Green Fairy Book was put together. The stories in all the books are borrowed from many countries; some are French, some German, some Russian, some Italian, some Scottish, some English, one Chinese. However much these nations differ about trifles, they all agree in liking fairy tales. The reason, no doubt, is that men were much like children in their minds long ago, long, long ago, and so before they took to writing newspapers, and sermons, and novels, and long poems, they told each other stories, such as you read in the fairy books. They believed that witches could turn people into beasts, that beasts could speak, that magic rings could make their owners invisible, and all the other wonders in the stories. Then, as the world became grown-up, the fairy tales which were not written down would have been quite forgotten but that the old grannies remembered them, and told them to the little grandchildren: and when they, in their turn, became grannies, they remembered them, and told them also. In this way these tales are older than reading and writing, far older than printing. The oldest fairy tales ever written down were written down in Egypt, about Joseph's time, nearly three thousand five hundred years ago. Other fairy stories Homer knew, in Greece, nearly three thousand years ago, and he made them all up into a poem, the Odyssey, which I hope you will read some day. Here you will find the witch who turns men into swine, and the man who bores out the big foolish giant's eye, and the cap of darkness, and the shoes of swiftness, that were worn later by Jack the Giant-Killer. These fairy tales are the oldest stories in the world, and as they were first made by men who were childlike for their own amusement, so they amuse children still, and also grown-up people who have not forgotten how they once were children. Some of the stories were made, no doubt, not only to amuse, but to teach goodness. You see, in the tales, how the boy who is kind to beasts, and polite, and generous, and brave, always comes best through his trials, and no doubt these tales were meant to make their hearers kind, unselfish, courteous, and courageous. This is the moral of them. But, after all, we think more as we read them of the diversion than of the lesson. There are grown-up people now who say that the stories are not good for children, because they are not true, because there are no witches, nor talking beasts, and because people are killed in them, especially wicked giants. But probably you who read the tales know very well how much is true and how much is only make-believe, and I never yet heard of a child who killed a very tall man merely because Jack killed the giants, or who was unkind to his stepmother, if he had one, because, in fairy tales, the stepmother is often disagreeable. If there are frightful monsters in fairy tales, they do not frighten you now, because that kind of monster is no longer going about the world, whatever he may have done long, long ago. He has been turned into stone, and you may see his remains in museums. Therefore, I am not afraid that you will be afraid of the magicians and dragons; besides, you see that a really brave boy or girl was always their master, even in the height of their power. Some of the tales here, like The Half-Chick, are for very little children; others for older ones. The longest tales, like Heart of Ice, were not invented when the others were, but were written in French, by clever men and women, such as Madame d'Aulnoy, and the Count de Caylus, about two hundred years ago. There are not many people now, perhaps there are none, who can write really good fairy tales, because they do not believe enough in their own stories, and because they want to be wittier than it has pleased Heaven to make them. So here we give you the last of the old stories, for the present, and hope you will like them, and feel grateful to the Brothers Grimm, who took them down from the telling of old women, and to M. Sebillot and M. Charles Marelles, who have lent us some tales from their own French people, and to Mr. Ford, who drew the pictures, and to the ladies, Miss Blackley, Miss Alma Alleyne, Miss Eleanor Sellar, Miss May Sellar, Miss Wright, and Mrs. Lang, who translated many of the tales out of French, German, and other languages. If we have a book for you next year, it shall not be a fairy book. What it is to be is a secret, but we hope that it will not be dull. So good-bye, and when you have read a fairy book, lend it to other children who have none, or tell them the stories in your own way, which is a very pleasant mode of passing the time.
PREFAZIONE
All'amabile lettore Questo è il terzo, e probabilmente l'ultimo, dei libri di favole di vari colori. Prima c'è stato quello Blu, poi, bambini, ne avete chiesto di più e abbiamo creato il libro Rosso; e , quando ne avete voluto ancora , è stato composto il libro Verde. Le storie in tutti i libri sono state prese in prestito da molti paesi; alcune sono francesi, tedesche, russe, italiane, scozzesi, inglesi, una cinese. Comunque molte di queste nazioni differiscono di poco, sono tutte d'accordo nell'amore per le storie di fate. La ragione, senza dubbio, è che gli uomini sono stati bambini nella loro immaginazione tanto, tanto tempo fa e così prima che cominciassero a scrivere giornali, sermoni, romanzi e lunghe poesie, si raccontavano a vicenda storie, come quelle che leggete nei libri di favole. Essi credevano che le streghe potessero trasformare gli uomini in bestie, che le bestie potessero parlare, che magici anelli potessero rendere invisibili e tutte le altre meraviglie nelle favole. Poi, quando il mondo è cresciuto, le favole che non erano state scritte avrebbero potuto essere dimenticate completamente, ma le vecchie nonne le rammentavano e le narravano ai nipotini: e quando essi, a loro volta sono diventati nonni, le hanno rammentate e anche raccontate . Così quelle storie sono più vecchie della lettura e della scrittura, ben più vecchie della stampa. Le favole più vecchie mai scritte furono scritte in Egitto al tempo di Giuseppe, quasi tremilacinquecento anni fa. Omero conosceva altre favole in Grecia, quasi tremila anni fa e le mise in un poema, l'Odissea, che io spero leggerete un giorno. Vi troverete la strega che trasforma gli uomini in porci, l'uomo che trafisse l'occhio del ciclope sciocco, il cappuccio dell'oscurità e le scarpe della velocità che saranno indossati più tardi da Jack l'Ammazza-giganti. Queste favole sono le storie più vecchie del mondo e sono state create da uomini che furono bambini per il proprio divertimento, così divertono ancora i bambini e quegli adulti che non hanno dimenticato di essere stati piccoli un tempo. Molte delle storie sono state create, senz'altro, non solo per divertire, ma anche per insegnare la bontà. Vedete, nelle favole, come il bambino sia gentile con gli animali, cortese, coraggioso, come divenga sempre migliore attraverso le prove e senz'altro queste favole avevano lo scopo di farlo sentire gentile, altruista, cortese e coraggioso. Ci sono adulti i quali ora dicono che queste storie non sono adatte ai bambini, perché non sono vere, perché non esistono streghe, animali parlanti e perché le persone vengono uccise, specialmente i giganti malvagi. Ma probabilmente voi che leggete le favole, sapete molto bene quanto vi sia di vero e quanto sia solo finzione, e io non ho mai sentito di un bambino che abbia ucciso un uomo assai alto solo perché Jack uccideva giganti, o chi è cattivo con la propria matrigna, se ne ha una, sia perché nelle favole la matrigna spesso è sgradevole. Se ci sono mostri spaventosi nelle favole, non devono spaventarvi ora perché quel genere di mostro non esiste più al mondo, se mai vi è stato tanto, tanto tempo fa. È stato trasformato in pietra e potete vederne ciò che ne resta nei musei. Quindi io non temo che voi sarete spaventati da maghi e draghi, inoltre vedete che un ragazzo o una ragazza veramente coraggiosi sono stati sempre i loro maestri, persino nel pieno del loro potere. Molte di queste storie, come Il mezzo pulcino, cono per bambini molto piccoli; altre per i più grandicelli. Le favole più lunghe, come Cuore di ghiaccio, non è stata inventata come le altre, ma è stata scritta in francese da donne e uomini intelligenti come Madame d'Aulnoy e il Conte di Caylus, circa duecento anni fa. Oggi non ci sono molte persone, forse non ce n'è nessuna, che possano scrivere favole davvero buone perché non credono abbastanza nelle loro storie e perché vogliono sembrare più arguti di quanto sia piaciuto al Cielo farli tali. Così qui vi offriamo l'ultima delle storie più vecchie, per il momento, e speriamo vi piacerà e siate grati ai fratelli Grimm, che l'hanno ricavata dai racconti delle vecchie, e a M. Sebillot e M. Charles Marelles, i quali ci hanno prestato alcune favole del loroo popolo francese, e a Mr. Ford, che ha fatto i disegni, e alle signore, Miss Blackley, Miss Alma Alleyne, Miss Eleanor Sellar, Miss May Sellar, Miss Wright, e Mrs. Lang, le quali hanno tradotto molte di queste favole dal francese, dal tedesco e da altre lingue. Se avremo un libro per voi il prossimo anno, non sarà un libro di favole. Ciò che sarà è un segreto, ma speriamo che non sia noioso. Dunque arrivederci e quando avete letto un libro di favole, prestatelo ad altri bambini che non ne hanno o raccontategli le storie a modo vostro, che è la maniera più piacevole di passare il tempo.
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